domenica 28 ottobre 2012

Salmo 1. Beato l'uomo che non entra nel consiglio dei malvagi.





Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte. 
 
È come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene. 
 Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde.
Il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina. 

Sicilia, alle 19 ha votato il 37,6 per cento Exit poll: "M5S primo partito a Palermo"

L'Isola al voto per rinnovare presidente della Regione e Assemblea regionale. Clamorosi risultati secondo le prime rilevazioni nel capoluogo: Cancelleri sarebbe oltre il 27%

Sicilia, alle 19 ha votato il 37,6 per cento Exit poll: "M5S primo partito a Palermo"

PALERMO - Alle 19, alla seconda rilevazione sull'affluenza, nei 390 comuni siciliani nei quali si vota oggi per eleggere il presidente della Regione e rinnovare l'Assemblea regionale si è recato alle urne il 37,66 per cento degli aventi diritto, pari a 1.750.074 elettori. Alla stessa ora, nel 2008, quando pero' si votò anche il lunedì successivo e in contemporanea per la Camera e il Senato, la percentuale fu del 34,57 per cento. In precedenza, nel 2006, quando le urne rimasero aperte solo di domenica (come in questa occasione), votò il 37,40 per cento.

I risultati ufficiali arriveranno domani ma, secondo gli exit poll di PalermoReport.it e dell'emittente televisiva Trm, riferiti al solo capoluogo, potrebbe profilarsi un clamoroso risultato per il Movimento 5 Stelle, che sarebbe il primo partito in città con il 26 per cento dei voti. Il candidato governatore grillino, Giancarlo Cancelleri, otterrebbe oltre il 27 per cento. A seguire, sempre secondo il rilevamento, si troverebbero Musumeci, Crocetta, Miccichè e Marano.

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Il Comune con la percentuale di affluenza più alta è Fondachelli Fantina (Messina) con il 64,77 per cento, quello con la più bassa, invece, Acquaviva Platani (Caltanissetta) con il 18,02 per cento. La Provincia con la percentuale di affluenza più alta è Messina, con il 42,16 per cento, quella con la più bassa Enna con il 30,92. Le urne saranno aperte fino alle 22 e lo spoglio delle schede inizierà domani alle 8. Alle 12 aveva votato l'11,3 per cento degli aventi diritto. Meno delle ultime elezioni in cui si era votato solo per la Regione, e poco più della tornata elettorale del 2008, in cui però si è votato anche per Camera e Senato.

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In un caso a sottrarre gli elettori alle urne è stato il maltempo: è accaduto a Ginostra, frazione di Lipari, nell'arcipelago delle Eolie: per votare i 50 isolani avrebbero dovuto recarsi a Stromboli, ma per il mare agitato l'aliscafo della compagnia delle Isole non ha effettuato il collegamento. Riccardo Lo Schiavo, delegato di Marevivo, ha scritto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per lamentarsi: "Ai residenti della frazione di Ginostra (la più piccola comunità delle Isole Eolie, che ben conosce per averci già onorato della sua presenza) da circa un ventennio questo diritto garantito dall'articolo 48 della Costituzione non è più completamente garantito. Ed oggi, in occasione delle votazioni per il rinnovo dell'Assemblea Regionale Siciliana, è stato praticamente negato".

New York, 375mila persone evacuate e scuole chiuse per l’uragano Sandy

Il sindaco Bloomberg dichiara lo stato di massima allerta per la Grande Mela. Nell'area dei Caraibi ha già provocato 66 morti. Il governatore Cuomo ha ordinato il blocco di tutti i trasporti pubblici nell'area metropolitana. Obama cancella comizi per monitorare la situazione

New York, 375mila persone evacuate e scuole chiuse per l’uragano Sandy
Oltre 375mila persone evacuate e scuole chiuse lunedì. Sono queste le disposizioni del sindaco di New York, Michael Bloomberg, in vista dell’arrivo dell’uragano Sandy, una tempesta che ha definicto “grave e pericolosa”, e che per il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, ”non va presa alla leggera”.
Chi non rispetterà l’ordine di evacuazione “non sarà arrestato” ma ignorarlo sarebbe “egoista”, ha aggiunto Bloomberg, sottolineando che la polizia si recherà nelle aree da evacuare (la zona A della città) e con gli auto-parlanti ricorderà a tutti che devono lasciare le proprie abitazioni, e che, nel caso in cui fosse necessario, verrà chiuso il ponte di Verrazzano.
Il sistema di trasporto di New York è il più grande del Paese con la sola metropolitana che trasporta cinque milioni di persone al giorno. Sandy attualmente è un ciclone di categoria 1, ma potrebbe diventare distruttivo per la convergenza con un’altra perturbazione proveniente dall’interno degli Stati Uniti e aria polare proveniente dal nord del Canada. Nell’area dei Caraibi ha già provocato 66 morti e ora minaccia gli Stati Uniti. In Maryland, New Jersey, Pennsylvania, Virginia, Washington Dc e nelle contee costiere della North Carolina le autorità hanno dichiarato lo stato di emergenza. I governatori di nove Stati hanno dispiegato le forze di 60 mila uomini della Guardia Nazionale per fornire aiuto alle autorità locali: in alcune aree si prevedono fino a 300 millimetri di pioggia.
Sono previsti danni fra i 15 e i 18 miliardi di dollari, una cifra che però potrebbe salire rapidamente, secondo le prime stime degli osservatori  che – mettono in evidenza gli analisti intervistati dall’agenzia Bloomberg – in termini di distruzione può avere effetti pesanti, per danni secondari, interruzioni delle attività e black out.
E già ci sono state conseguenze sulla campagna elettorale: il presidente Barack Obama ha anticipato a oggi la sua partenza per poter tenere comizi in Florida e in Ohio, ma ha cancellato eventi previsti lunedì e martedì in Colorado per poter monitorare la situazione del maltempo dalla Casa Bianca. Il suo avversario Mitt Romney ha cancellato i comizi in Virginia per concentrarsi solo sullo stato chiave dell’Ohio. Il maltempo potrebbe inoltre ridurre il numero degli elettori che ricorreranno al sistema del voto anticipato, prima dell’election day del 6 novembre. Secondo le previsioni, l’uragano vero e proprio dovrebbe raggiungere lunedì sera la costa fra la penisola di Delamarva e il Rhode Island. Ma il suo arrivo è stato preceduto dal maltempo, con pioggia e vento.


mercoledì 10 ottobre 2012

"Sono stato in Paradiso, ecco com'è" Il neuroscienziato racconta dopo il coma

Eben Alexander viene ricoverato per un attacco di meningite nel 2008. Entra in stato vegetativo e al risveglio ricorda un viaggio in una "dimensione più alta", popolata da angeli, in uno scenario paradisiaco.Tra dubbi e dichiarazioni, un'esperienza che arricchisce la complessa fenomenologia delle esperienze di "pre-morte" di TIZIANO TONIUTTI

E' UNA STORIA particolare quella del dottor Eben Alexander, neurochirurgo a Harvard, con un curriculum accademico importante. Una storia finita sulla copertina di Newsweek, e ripresa - con una certa cautela - da altri giornali nel mondo. Certamente perché il settimanale è al centro di alcune polemiche negli ultimi tempi. Ma soprattutto perché il racconto della "settimana in paradiso" del neurochirurgo è quello di un salto notevole da una vita fatta di ricerche, accademia, dati, laboratori, a un'interpretazione della realtà profondamente diversa, durante i giorni in coma vissuti da Alexander. Che, va detto, sulla vicenda ha scritto un libro che vende, e non regala. Ma che dalla sua, ha i referti di un monitoraggio costante del suo stato cerebrale durante quello che lui definisce come un'esperienza in un altro mondo. Quello dopo la morte.

IMMAGINI: EBEN ALEXANDER
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NDE. Le Near Death Experience, esperienze (o presunte tali) di "pre-morte" non sono eventualità rare. Sono anzi migliaia i casi ogni anno di persone che raccontano di aver visto, se non vissuto, in un "aldilà" dalla realtà terrena. Sono tutte esperienze accomunate da almeno un elemento, ovvero la costante, profonda e pervasiva sensazione di pace, riservata a chi attraversa il confine tra la vita e la morte. Molti parlano di una vera e propria estasi. E nella stragrande maggioranza, chi è tornato indietro non aveva alcuna intenzione di farlo, e i racconti convergono tutti sull'intervento di una forza non meglio specificata, in grado di riavvicinare la coscienza al corpo "abbandonato".

Farfalle e musica. Nello specifico caso di Alexander, 58 anni, la figura è quella di uno specialista con un curriculum di rilievo, che nell'arco della sua carriera avrà presumibilmente ascoltato decine di storie di questo tipo, e che lui stesso dice di aver sempre respinto. Ma dopo l'attacco di meningite nel 2008, e il ricovero in coma al Virigina Hospital, una condizione che avrebbe prodotto la NDE, il dottore ha la sua personale versione da raccontare. Mentre il suo cervello non comunicava attività, e il suo corpo era privo di conoscenza e non rispondeva agli stimoli, Alexander dice di essere giunto in un luogo "pieno di farfalle, in cui si udiva della musica e canti", in un viaggio che descrive come "molto vivido, in un universo coerente". Alexander narra del suo arrivo in un posto molto simile al Paradiso nella sua immagine più comune, quella di un "luogo pieno di nuvole", in cui è stato accolto da una donna "bellissima, con gli occhi azzurri", e ha percepito di essere "amato incondizionatamente" da un'entità spirituale, "volando su ali di farfalla". Tutto ciò mentre era privo di coscienza, il che porta lo scienziato a teorizzare l'esistenza di un'altra forma di coscienza, spirituale.

Quella di Alexander è quindi un'esperienza che ha modificato profondamente una radicata visione scientifica della coscienza umana. "Come neurochirurgo, non credevo alle Nde", scrive lo scienziato su Newsweek, "e ho sempre preferito le ipotesi scientifiche". Il dottore dichiara di non essere cattolico, e di non credere nella vita eterna. Ma poi ha sperimentato "qualcosa di così profondo", da fargli riconsiderare le esperienze NDE in chiave scientifica. 
Il suo viaggio tra "nuvole rosa e creature angeliche che lasciavano scie in cielo" racconta di incontri con creature "diverse da qualunque altra abbia mai visto su questo pianeta", dice Alexander. "Erano più avanzate, forme più alte. E poi il canto corale che arrivava dall'alto, mi riempiva di gioia e stupore". Tutto questo, dicono i referti, durante uno stato in cui la corteccia cerebrale, la parte che controlla le emozioni e il pensiero, costantemente monitorata, è risultata priva di attività.
Alexander aggiunge: "Non c'è una spiegazione scientifica a quello che è successo: mentre i neuroni della corteccia erano inattivi a causa dell'infezione, qualcosa come una coscienza slegata dalla mente è arrivata in un altro universo. Una dimensione di cui mai avrei immaginato l'esistenza". Un'esperienza che lo stesso dottore ha ben chiaro possa ricordare un set hollywoodiano. E che però, dichiara, "Non era di fantasia. E ha prodondamente inciso sulla mia attività professionale e sfera spirituale". Forse il libro che ha scritto porterà cambiamenti anche sul conto in banca di Alexander, e un pezzettino di paradiso potrà materializzarsi anche in Terra. Con l'auspicio però che un contributo firmato da un neuroscienziato possa aiutare a fare più luce, terrena, sul complesso fenomeno delle Nde.
 

sabato 6 ottobre 2012

Ban Ki-moon punta su Romano Prodi per risolvere la crisi in Mali e nel Sahel

L'ex premier scelto dal segretario generale dell'Onu per gestire la situaizone nella tormentata regione desertica, che è diventata un centro di addestramento di Al Qaeda e dove guerra civile e siccità mettono a rischio milioni di vite: "Una decisione che è motivo di soddisfazione per il nostro Paese"


NEW YORK - Sarà Romano Prodi, ex premier italiano ed ex presidente della Commissione Europea, l'inviato speciale delle Nazioni Unite nella regione desertica del Sahel e in particolare in Mali che, dopo un colpo di stato lo scorso marzo, è diventato uno dei centri di Al Qaeda in Africa e dove guerra civile e siccità mettono a rischio milioni di persone.

Lo ha annunciato il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon con una lettera ai 15 Paesi membri del consiglio di sicurezza: "Voglio informarvi della mia intenzione di nominare il signor Romano Prodi come mio inviato speciale per il Sahel". E ancora: "La sua lunga e distinta carriera da premier e da diplomatico, come creatore di consenso, avendo servito come primo ministro e come presidente della Commissione Ue". Il presidente del consiglio di sicurezza, l'ambasciatore guatemalteco Gert Rosenthal, ha fatto sapere che se non riceverà obiezioni dagli altri Paesi membri entro martedì mattina appoggerà la scelta di Ban Ki-moon.

Rallegrazioni sono arrivate anche dal presidente del Consiglio Mario Monti: "I gravi problemi etnici, politici, economici, umanitari e di sicurezza che affliggono la regione subsahariana costituiscono oggi una delle maggiori sfide per la comunità internazionale", ha detto il premier che proprio nei giorni scorsi a New York ha partecipato con il ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant'Agata al Summit sul Sahel convocato da Ban Ki-moon. "L'Italia - ha aggiunto - è attivamente
impegnata con molteplici iniziative, governative e non governative, a sostegno del Sahel. E' motivo di soddisfazione per il nostro Paese che la scelta del Segretario Generale per questo importante e delicato incarico sia caduta su una personalità italiana con grande esperienza internazionale quale il Presidente Prodi".

La guerra civile in Mali.
La situazione attuale del Paese ha le sue origini nella rivolta della popolazione tuareg che all'inizio di quest'anno si è rivoltata contro il governo centrale. Due mesi dopo, a marzo, c'è stato il colpo di Stato 1 della giunta militare "per reagire all'incapacità del governo di fronteggiare la ribellione dei tuareg nel Nord del paese". Un golpe che ha solo peggiorato le cose: infatti prima i tuareg sono arrivati a controllare due terzi del paese, ma soprattutto gli islamisti legati ad Al Qaeda si sono rafforzati e - prendendo il posto dei tuareg - controllano ora la metà settentrionale del paese, compresa la città di Timbuctu.

La giunta militare e il governo hanno poi trovato un accordo 2, ma il Paese non ha la forza militare di riprendere il controllo del Nord al momento, dove gli islamisti 3 sono di fatto al potere.

L'organizzazione africana dell'Ecowas ha messo a punto un piano per un intervento militare in Mali per riprendere il controllo del Nord, chiedendo all'Onu di autorizzarlo. Lo stesso leader ad interim del Mali, Dioncounda Traore, ha chiesto di autorizzare l'intervento militare. Ma per i 15 Paesi membri del Consiglio di sicurezza serve un piano più specifico di quello presentato: La Francia sta lavorando a una bozza di risoluzione che non prevede l'intervento ma indica una deadline per l'Ecowas e l'Unione Africana per fornire un piano più preciso.

La carestia. Se il Mali è il centro della crisi politico-internazionale, l'emergenza umanitaria in questa regione desertica dell'Africa è molto più vasta. Il Sahel infatti è una fascia desertica che attraversa vari paesi e dove 10 milioni di persone rischiano la vita a causa della malnutrizione. Tra i Paesi colpiti ci sono Mauritania, Burkina Faso, Ciad e Nigeria, tutti afflitti da mesi da una pesante carestia.

I cicli di siccità divenuti sempre più frequenti negli ultimi anni, l'aumento vertiginoso dei prezzi del cibo e l'instabilità politica sono alcune della cause del dramma che colpisce, come sempre, soprattutto i gruppi più vulnerabili: donne e bambini.

Cina, maxi sciopero alla Foxconn azienda smentisce fermo iPhone 5

Migliaia di lavoratori a cui era stato chiesto di lavorare durante una settimana di festa hanno incrociato le braccia, a causa dei controlli di qualità sempre più stringenti. Secondo alcune fonti la produzione dell'ultima versione del melafonino è stata bloccata. Ma la direzione nega

NESSUNO sciopero alla Foxconn di Zhengzhou, la fabbrica cinese dove si produce l'ultimo nato di Apple, l'iPhone5. L'azienda ha oggi seccamente smentito la notizia di una "paralisi" della fabbrica, riferita dal Clw, il China Labor Watch, in un comunicato diffuso ieri a New York. Si trattava, ha spiegato Foxconn, soltanto di due controversie che hanno interessato un piccolo gruppo di dipendenti addetti a una linea di produzione e al controllo di qualità, che hanno avuto luogo l'1 e 2 ottobre scorsi. Ma sono stati, sostiene il gruppo industriale, "episodi isolati" in breve risolti. "Tutte le notizie secondo cui c'è stato uno sciopero dei dipendenti - ha scritto Foxconn - sono inesatte e non ha avuto luogo alcun fermo dello stabilimento di Zhengzhou nè di qualsiasi altro impianto Foxconn, mentre la produzione è proseguita secondo la programmazione".

Il mese scorso una maxi-rissa in una fabbrica Foxconn nella Cina settentrionale, a Taiyuan, registrò il ferimento di 40 operai. Foxconn Technology Group fa capo alla Taiwan Hon Hai Precision Industry, principale assemblatore di componentistica Apple (ma lavora anche per Sony, Intel, Nokia e altri colossi).

Secondo il China Labor Watch, ieri i dipendenti avrebbero incrociato le braccia nella fabbrica di Zhengzhou per protestare contro la richiesta di lavoro festivo avanzata dalla direzione proprio durante la cosiddetta "Golden week" cinese. Tra 3 e 4 mila lavoratori avrebbero aderito all'agitazione.

Foxconn impiega in Cina qualcosa come oltre un milione e 100 mila unità, la maggior parte concentrate nel complesso cantonese di Shenzhen. Le condizioni di lavoro nell'azienda sono state oggetto di pesanti polemiche e critiche, dopo una lunga serie di suicidi avvenuti nel 2010, quando furono almeno 13 i dipendenti che si tolsero la vita.

Anche i ricchi digiunano Crollano i consumi di caviale e champagne

Secondo Coldiretti nei primi sei mesi del 2012 le bottiglie di bollicine francesi importate in Italia sono diminuite del 21%, mentre gli arrivi delle preziose confezioni di uova di storione sono crollati addirittura del 37%

MILANO - Nei primi sei mesi dell'anno si è registrato un crollo del 21 per cento delle bottiglie di champagne importate e del 37 per cento delle confezioni di caviale provenienti dall'estero. Simboli di lusso a tavola a cui gli italiani ormai rinunciano. I consumi di caviale proveniente dall'estero sono - sottolinea Coldiretti - al minimo da almeno dieci anni secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat relativi al primo semestre dell'anno, ma fortemente ridimensionato è il numero delle bottiglie di champagne stappate dagli italiani che sono state meno di 2,5 milioni nei primi sei mesi dell'anno, rispetto ai 9 milioni dello stesso periodo di dieci anni fa.

Se da un lato si riducono le occasioni per fare festa per gli italiani che sono anche costretti ad affrontare la pesante riduzione del potere di acquisto determinata dalla crisi, c'è anche diffusa la volontà - continua Coldiretti - di preferire prodotti Made in Italy nella consapevolezza di sostenere la ripresa dell'economia nazionale. Secondo una indagine Coldiretti-Censis, il 90 per cento degli italiani preferisce acquistare prodotti del proprio territorio anche per sostenere l'economia. Un obiettivo che - conclude Coldiretti - non sembra essere prioritario per i politici coinvolti dai recenti scandali dove prodotti simbolo del lusso esterofilo sembrano prevalere