TACLOBAN (Filippine) - Per le Nazioni Unite il tifone che ha devastato le Filippine ha provocato 4.460 morti. Il bollettino ufficiale del governo di Manila parla invece di 3.621 vittime accertate. L'Onu stima che siano in realtà 10.000, un numero considerato "troppo alto" dal presidente filippino Benigno Aquino. Una settimana dopo il passaggio di Haiyan non è quindi ancora chiaro quante vite umane la tempesta abbia spezzato. E' invece chiarissimo che la situazione per i sopravvissuti è "spaventosa", come ha sottolineato Alfred Romualdez, il sindaco di Tacloban, la città più colpita. Gli aiuti alla popolazione stanno arrivando lentamente, la macchina della solidarietà internazionale si è messa in moto. Ma non basta.

COME AIUTARE LA POPOLAZIONE

"Ho la sensazione che abbiamo abbandonato le persone, perché non siamo stati capaci di arrivare più rapidamente", ha detto la responsabile delle operazioni umanitarie dell'Onu, Valerie Amos, all'indomani della sua visita a Tacloban. C'è moltissima gente "che ha un disperato bisogno di aiuto, la situazione è spettrale. Spero in un cambio di passo nelle prossime 48 ore", ha aggiunto descrivendo la città, dove i cadaveri si ammassano su altri cadaveri e la popolazione è allo stremo. Con almeno 900mila sfollati, secondo i nuovi aggiornamenti.


Da parte sua, il sindaco Romualdez fatica a tenere il conto dei morti: 2.000 quelli recuperati finora dalla municipalità. Ma "quando ci chiamano per recuperarne cinque o dieci, al nostro arrivo ce ne sono 40", ha spiegato il primo cittadino.

Al largo dell'isola di Leyte sono intanto arrivate la portaerei Usa George Washington, con 5.000 marine a bordo oltre a quelli che erano già stati dispiegati, e altre sette imbarcazioni. Con i 21 elicotteri di cui dispone, la portaerei ha già consegnato acqua e cibo all'aeroporto di Tacloban, e il presidente Barack Obama ha annunciato che arriveranno altri soccorsi. Le Forze della Marina americana del Pacifico hanno fatto sapere che invieranno circa 900 soldati su due navi anfibie, la Germantown e la Ashland, che dovrebbero raggiungere l'area devastata da Haiyan tra sei giorni.

La Gran Bretagna, che ha stanziato 20 milioni di sterline, ha deciso di inviare la portaelicotteri Illustrios, l'imbarcazione più grande della Royal Navy in grado di trasportare 22 tonnellate di materiale, che arriverà nelle Filippine il 24 novembre. La Germania ha messo a disposizione del governo di Manila 4,5 milioni di euro, mentre è partito oggi da Dubai il primo cargo di aiuti italiani, forniti dal ministero degli Esteri, per una prima tranche di materiale (tende e teli per gli sfollati e kit igienico-sanitari) per 64 mila dollari.

Oggi una riunione alla Farnesina, con il viceministro degli Esteri Lapo Pistelli, farà il punto sul coordinamento degli interventi per 1,3 milioni di euro, mentre il ministro Emma Bonino ha inviato un team dell'Unità di crisi che, assistita da due militari del Comando operativo interforze, si sposterà a Leyte per assistere gli italiani presenti sull'isola. Altri due italiani sono stati rintracciati tra i sei di cui ancora non si avevano notizie. Il viceministro degli Esteri Lapo Pistelli ha detto che si è "ragionevolmente ottimisti" sulla loro sorte: "L'assenza di notizie è collegata a un totale collasso delle comunicazioni".

La presidenza della Conferenza episcopale italiana ha infine disposto lo stanziamento di tre milioni di euro dai fondi derivanti dall'otto per mille e una raccolta fondi domenica primo dicembre in tutte le chiese della penisola.