lunedì 31 ottobre 2011

Licenziamenti/ Mantovano: Da Sacconi fondata preoccupazione -2-

Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi

"C'è costante attenzione ma possono provarci gruppi ristretti"



Roma, 31 ott. (TMNews) - Non c'è un allarme specifico sulla riorganizzazione del terrorismo ma quelle del ministro del Lavoro Maurizio Sacconi sono parole di "fondata preoccupazione". Intervistato telefonicamente da Sky Tg24, il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano ha difeso il collega di Governo. "Non esistono - ha detto - le Br come esistevano 30 o 10 anni fa, ma questo non fa essere tranquilli: si raccomanda cautela e senso di responsabilità nello stigmatizzare delle parole che sono di fondata preoccupazione". Secondo Mantovano "quando si utilizzano termini come macelleria sociale per commentare le proposte che vengono dall'Europa, dal Governo, dalla maggioranza, che possono essere discutibili o eno, ma quando si utilizzano termini così dirompenti si crea un condizionamento negativo, non ci si rende direttamente responsabili di atti di violenza ma si cera certamente un condizionamento negativo".
"Non si può parlare di nuovo terrorismo nei termini in cui si poteva parlare trent'anni fa a proposito delle Brigate rosse - ha precisato l'esponente del centrodestra - ma si può parlare di un clima di violenza nel quale possono inserirsi gesti violenti come quelli che potevano provocare la morte di Carabinieri, di appartenenti alle forze di Polizia non più tardi di quindici giorni fa". Anche se le Br "sono state disarticolate - ha osservato Mantovano - anche un nucleo ristretto che dall'anarco-insurrezionalismo passa ad azioni direttamente violente è in grado di provocare la morte di una persona. E se il clima è un clima di condizionamento negativo, di incitazione anche indiretta alla violenza, proprio perché si tratta di un gruppo non strettamente organizzato, c'è un rischio ancora maggiore".
"Nei confronti del terrorismo - ha detto ancora il sottosegretario Mantovano - l'attenzione mediatica è altalenante, a seconda se ci siano allarmi o fatti concreti che richiamano l'attenzione del Paese. Ma l'attenzione del sistema sicurezza, delle forze di polizia, della magistratura invece è costante. C'è la costante osservazione, da parte dell'intero sistema di sicurezza, delle fonti di rischio, delle fonti di allarme, e si può dire che le informazioni circolano e che si è in grado di prevenire azioni coordinate e organizzate. Il che non significa - ha concluso - che però non ci provino e non ci provino anche gruppi ristretti". 

domenica 30 ottobre 2011

Un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi: Il Signoraggio delle banche. E poi: "l'Annunciazione dell'Apocalisse di Giovanni". Come è scritto nelle Rivelazioni


Pubblica postRingrazio Andrea Mensa per aver scritto l’articolo di seguito riportato (in blu) e da me commentato, perchè mi permette di cogliere i famigerati “tre piccioni con una fava”: con un unico articolo si possono chiarire gli errori di Barnard, gli errori più comuni dei “complottisti” e le superficialità di alcuni “negazionisti”.

DI ANDREA MENSA

Avete dato ampio spazio a Paolo Barnard (“Il più grande crimine”) che su un blog può propinare le sue idee senza contradditorio, senza nessuno che gli contesti, come le scrive, le sciocchezze che scrive. Sarebbe un bell’esercizio, contestargliene una per una, ma 62 pagine contengono troppe frasi per produrre una qualsiasi risposta specifica , ad ogni frase, che non risulti troppo noiosa e defatigante da leggere. Anche perché occorrerebbe proprio partire dall’inizio, quando afferma che il dollaro è moneta sovrana a ricordargli che non è vero, e che essa appartiene alla FED, che li impresta, e non né al governo né al popolo statunitense.

Standing ovation! Sottoscrivo in pieno e, a tal proposito, consiglio la visione di questo documentario (prometto che è tutt’altro che noioso!).

Generare e tenere sotto controllo la massa monetaria, farsi carico delle perdite dovute alle contraffazioni, resistere alle richieste dei politici, che per farsi benvolere (ed essere rieletti) vorrebbero poter dare tanto a tutti senza chiedere mai nulla, è una attività non da poco.

Sottoscrivo in pieno: si chiama esercizio della “Sovranità Monetaria” ed è alla base della Sovranità di un Paese.

Una volta, quando il denaro conteneva il suo valore ( in oro o argento ) parlare di sovranità monetaria aveva un senso. Oggi invece è semplicemente una attività, specialistica finchè si vuole, ma una attività e per nulla facile da svolgere.

Quindi perchè non avrebbe più senso parlarne? Vabbè…

Si porta sovente l’esempio di Auriti e del Simec, ma nessuno dice dove sarebbe finito questo signore se qualcuno avesse coniato in proprio qualche quintale di Simec e fosse andato poi a spenderli a Guardialele. Ci avevate mai pensato ? da chi sarebbero poi andati i negozianti di Guardialele a farseli cambiare in euro per poter rimpiazzare le merci vendute ? ah… non lo sapete vero ? bene è invece una domanda che dovrebbero porsi tutti coloro che esaltano le varie “monete del popolo”. Non vi porto testimonianze di esperti fasulli che magari si sono creati le loro nozioni su libri vecchi di secoli. Io invito i lettori ad informarsi personalmente sulle poche affermazioni che faccio, ricavando poi il tutto con semplice ragionamento ed osservazione di quanto viviamo tutti i giorni. Buona lettura, comunque ,per chi ne abbia voglia.

Non capisco la necessità di fare del sarcasmo e di prendere in giro le persone che, invece, su questi temi si sono interrogate eccome! Scusa Andrea, ma tu l’hai mai visto un SIMEC? E’ una misura del valore (come una banconota ma non emessa da una banca) di proprietà del portatore con diversi metodi anti-contraffazione. Esattamente come le banconote, da questo punto di vista. Come esistono i falsi delle banconote, e si contrastano, allo stesso modo potrebbero esistere i falsi dei SIMEC che andrebbero contrastati. Problema, soluzione.

Forse Barnard non ha mai sentito parlare di come vengono assegnati i titoli di stato. Aste al ribasso, queste sconosciute, vero ? Tipo di asta a cui è consentito di partecipare solo a chi può garantire di soddisfare agli impegni presi, perché una volta aperte le offerte, e calcolata la media, le assegnazioni devono avvenire, ai prezzi convenuti. E funziona così: ogni partecipante può fare diverse offerte di quantità e prezzo in busta chiusa. Chi emette fissa la cifra richiesta e si aprono le offerte, quindi si accolgono le offerte ai valori maggiori fino alla somma offerta. Risulta ovvio che più è alta la richiesta e più il prezzo medio sarà alto, quindi l’interesse basso. Mi sa dire Barnard, perché le banche dovrebbero cercare di comprare titoli abbassando così l’interesse che possono guadagnarci sopra ? o i banchieri sono rincoglioniti, o semplicemente la cosa non funziona così. Ma questo Barnard non l’ha ancora capito. Perché dicono che il “quantitative easing” è uno strumento monetario eccezionale? Secondo Barnard è normale che le banche centrali comperino titoli del tesoro, ma allora dove sta l’eccezionalità ? altro esempio di incongruenza, che però non sussiste perchè non funziona così, checche ne dica Barnard. E potrei proseguire anch’io per 62 pagine e più a mostrare l’incongruenza di quanto afferma.

Adesso ci sono alcuni punti che vanno chiariti, prima di iniziare il discorso vero. Perché esiste una “banca centrale” autorizzata a “battere moneta”? Forse nessuno vi ha mai detto che il lavoro più gravoso e costoso di chi batte moneta è combattere la contraffazione.

A dire il vero sì: mi risulta una delle tante attività più “gravose” a loro carico. Tanto che fanno di tutto per limitare fino ad arrivare a una futura completa eliminazione della moneta cartacea. Semplicemente perchè quella elettronica sarebbe più comoda e molto più difficile da “contraffare”.

Costoso perché ogni banconota contraffatta è una perdita di tale valore per la banca centrale,

Non solo per la banca centrale direi, ma per la Collettività, dal momento che ogni banconota falsa genera un danno o inflazione.

poi perché le risorse impegnate in tale lotta sono ingenti e costose. Ma non se ne sente parlare, perché ? semplice. Se si pubblicizzasse tutte le falsificazioni che vengono scoperte, ci sarebbe il grande rischio che le persone perdano fiducia nel denaro, cosa che porterebbe alla scomparsa del denaro stesso con conseguenze catastrofiche per gli scambi e per l’economia in genere.

Questo sì che è un punto eclatante! Quindi il sistema monetario attuale è basato principalmente sulla fiducia. Perchè? Semplice: perchè il denaro in realtà rappresenta il “possesso di un debito” quindi è una sorta di paradosso. Se le persone perdessero fiducia nelle Banche (più difficilmente nel denaro…) correrebbero in banca a ritirarlo, si verificherebbe una “corsa agli sportelli” e sarebbe un disastro. Tutto questo si potrebbe evitare semplicemente adottando una moneta che svolga la propria funzione di “misura del valore” senza essere un paradosso e senza generare debito un debito di ammontare sempre superiore. In altre parole, senza essere una “truffa legalizzata”. Per approfondimenti si veda quest’altro documentario (perfino meno noioso e più breve del primo, ri-promesso!)

Tutti coloro che propagandano “monete del popolo” o simili, non si sono mai domandati cosa farebbero in caso di contraffazione a grandi volumi.

La stessa cosa che già fa la Banca Centrale: adozione di metodi anti-contraffazione.

È ovvio che finché una moneta locale è usata da poche anime, nessuno riterrebbe economico investire in matrici e tutto quanto occorre per falsificare, ma come i volumi di tali monete dovessero crescere, andrebbe anche previsto che fare in caso di elevata contraffazione. Ci hanno mai pensato ?

E’ come chiedersi cosa farebbe la “Apple” se comparissero i primi virus per i sistemi Mac, semplice: gli antivirus.

E non venite a raccontarmi la favola delle monete auree, o comunque con valore intrinseco. Avete mai pensato, in caso cominciassero a circolare, quanto facile sarebbe limare il bordo e ricreare la zigrinatura ? sarei capace di costruirla in casa una macchinetta per fare ciò, al che potrei passare la giornata a raccogliere monete, “alleggerirle” e spenderle nuovamente. E a fine settimana ritrovarmi col mio bel sacchettino di polvere d’oro. Oppure mai sentito parlare di tungsteno ? ci hanno fatto persino i lingotti con cui hanno bidonato banche centrali !! Allora tanto vale far circolare banconote, così è più facile, quando insorga una fonte di falsificazione, cambiare formato, disegno, fare una nuova emissione, insomma, e questo è il modo più classico di combattere la falsificazione, proprio perché occorre molto tempo ai falsari per riprodurre una nuova banconota.

Sottoscrivo in pieno: il valore intrinseco per una moneta non è un pro, ma un contro.

Ma allora è una truffa! Una banconota vale in carta e inchiostro 1 cent e magari vale 50 €. No, non c’è alcuna truffa perché le banconote, come tutto il denaro, viene imprestato. La banca da a Caio una banconota che vale 0,01 ma di valore facciale 50. Caio paga della merce del valore di 50€ a Tizio con quella banconota , e Tizio paga a ….. finchè Caio deve dare della merce, per riavere la banconota da 50€. A quel punto la rende alla banca dando un pezzo di carta che vale 0,01 ma che gli cancella un debito di 50€.

Vero.

Si lo so c’è tutto il discorso degli interessi, ma lo vedremo dopo. Qui punto l’attenzione sul fatto che, quando si tratta di prestiti, non c’entra assolutamente nulla il “quanto vale” ciò che ricevo, cioè il suo valore intrinseco, mentre invece interessa il “che valore gli attribuisce il mercato” ovvero quanto valore in merci potrò acquistare con quella cosa che ho avuto in prestito. Tanto quando la rendo vale l’operazione inversa, no ? Beh, ovvio però che se il valore intrinseco fosse superiore al valore facciale, non renderei sicuramente lo stesso oggetto, ma, ad esempio lo fonderei, venderei il metallo che avrebbe un valore superiore a quanto mi è stato imprestato. Ma nessuno produrrà mai denaro con valore intrinseco SUPERIORE al valore facciale.

Valore attribuito dal mercato altrimenti noto come “valore indotto”…

C’è poi la banca. La maggior confusione che viene fatta a proposito di questa istituzione, è relativa al denaro che essa ha o che essa crea. Non mi stuferò mai di dire e ripetere fino alla noia, e chi non ci crede vada a passarsi qualche tempo in una banca, ma non in una filiale, ma nella ragioneria della sede centrale, e così potrà rendersi conto di come funziona. La banca va considerata come l’insieme di due parti, con compiti ben precisi. Una parte è una normale società, sovente una S.p.A., che quindi ha delle entrate, delle uscite, delle proprietà, e quindi possiede e usa del denaro. L’altra parte è quella che si occupa dei rapporti con la clientela e del denaro della stessa. Essa gestisce ad esempio i conti correnti, e sulla base della quantità del denaro raccolto, ne genera essa stessa, secondo dei multipli prestabiliti. Quindi CREA del denaro, che però può SOLO imprestare. Non lo può SPENDERE perché altrimenti si comporterebbe come un falsario. Imprestare vuol dire che ciò che viene dato, deve essere reso, pertanto, come ho spiegato sopra, non ha nessuna importanza quale sia il suo valore intrinseco, ma quanto è importante è il quanto “valore” rappresenti. Questa attività genera degli utili (interessi, commissioni, ecc…) e questi utili non sono altro che le entrate della S.p.A..

Quindi il Sistema Bancario esercita la Sovranità Monetaria per conto dello Stato e genera degli utili (reddito da emissione monetaria o “signoraggio in senso ristretto”) che sono incamerati in una S.p.A. Dici niente…

Quanto sembra veramente difficile far capire è che chi riceve del denaro in cambio di una prestazione, POSSIEDE quel denaro, ne diventa proprietario, anche se esso è uscito da una banca come prestito, vuol dire che chi ha ricevuto il prestito lo ha speso, lo ha dato in cambio di un bene o di una prestazione, e dovrà dare prima o poi , a sua volta, un bene o una prestazione , per recuperare quel denaro e poterlo rendere alla banca che glielo ha imprestato. Il denaro che entra nella S.p.A. è il compenso per una prestazione, quindi è da essa posseduto. Ed è una contabilità completamente diversa dal denaro creato e dato in prestito e dal denaro versato sui conti correnti. È con tale denaro posseduto che paga i dipendenti, le bollette, i locali, le tasse, ecc… ed è perciò che non mancherà mai il denaro per pagare gli interessi. Perché la S.p.A. fa parte del mercato, e quindi il denaro pagato come interessi continua a far parte del mercato, finché non venga reso come capitale. La cosa apparentemente assurda, ma reale, è che la S.p.A. si comporta nei confronti dell’altra sezione della banca, come un cliente qualsiasi, e quindi può, anzi (e la ragione la vedremo poi) DEVE avere un suo conto corrente presso di essa. E la ragione è che il denaro che la banca richiede alla banca centrale, prestatore primario, versandolo sul proprio conto corrente costituisce la base (assieme al denaro versato dalla clientela sui loro conti, ma che proviene comunque da altre banche e quindi generato con lo stesso sistema) su cui poi può essere generato il denaro che viene imprestato (vedi sistema delle riserve frazionate), esso rappresenta anche la via che seguono le banconote fisiche, per passare dalla banca centrale emittente, alla cassaforte delle banche commerciali.

Il discorso fila, ma oltre al problema di cui sopra, ce ne sono almeno altri 3 che ti sfuggono
Già. Le banconote ! e qui vediamo di sfatare un po’ di stupidaggini relative ai signoraggi vari. Finora ho parlato di denaro, perché intendo tutto ciò che è usato e ha il valore del denaro e come esso circola, quindi banconote, ma anche assegni, bonifici, conti correnti, ecc… Quanto occorre capire è che le banconote hanno valore SOLO quando sono uscite dalla cassaforte della banca. E qui non parlo della S.p.A., ma della sezione che si occupa della clientela. Infatti M1 è la somma di M0 e dei conti correnti bancari e postali, insomma di tutto ciò che è immediatamente spendibile, ma M0 ESCLUDE le banconote versate che si trovano all’interno della banca. La ragione logica è che se così non fosse, un versamento su c/c, che significa consegnare banconote e annotare il loro valore sul c/c, aumenterebbe M1 del valore del versamento stesso. Ma così non è , perché mentre l’importo delle banconote viene aggiunto sul c/c, tale importo viene tolto alle banconote che entrano. Pertanto tale operazione NON modifica M1. Ora, dato che le banconote all’interno di una filiale NON sono pari a tutto il denaro versato sui c/c, ma solo sufficiente a coprire i normali flussi di cassa ( e quindi versamenti e prelievi), e che quantità superiori di banconote non avrebbero nemmeno ragione di esistere, se non per soddisfare le necessità di circolazione monetaria, è chiaro che non vi è un legame tra il denaro e la quantità di banconote. Tanto più si usano pagamenti elettronici, carte di credito, bancomat, bonifici, ecc… e tanto meno servono banconote. Pertanto si vede che anche solo da questo particolare, tutto il discorso del signoraggio, cade miseramente.

Tranne la parte da me sottolineata (per la quale bisognerebbe prima capire cosa intendi per “discorso del signoraggio”, io per signoraggio intendo QUESTO che, come puoi verificare, purtroppo non cade per nulla) il resto lo confermo: le banconote sono “vettori di valore”, è come se “trasportassero” il valore espresso nei c/c: nel momento in cui ritiriamo una somma dal nostro c/c da un bancomat, questo viene trasferito sulle banconote che escono dal bancomat stesso. All’interno della Banca è come se le banconote non avessero valore. Ho scritto “è come se” perchè, per esempio, per un rapinatore ne avrebbero eccome, di valore. Infatti le Banche spendono enormi cifre in sicurezza per il trasporto e lo stoccaggio delle banconote. Anche per questo motivo spesso risulta economicamente più conveniente bruciarle per poi ristamparle all’occorrenza piuttosto che conservarle per poi riemetterle.

Detto questo, allora diventa chiaro con quale denaro, le banche intervengono alle aste dei titoli di stato. Esse partecipano per soddisfare le richieste della clientela, e in proprio, ma con il denaro della S.p.A. !!!!

Non col denaro creato per essere imprestato, ma con quello “guadagnato” che pertanto è di sua proprietà.

Quindi col “reddito da emissione monetaria” o “signoraggio in senso ristretto” guadagnato gestendo la Sovranità Monetaria per conto dello Stato. Valore che, in condizioni diverse, potrebbe andare a vantaggio della Collettività piuttosto che di singole S.p.A.

Questa è l’altra enorme fonte di confusione in chi non ha mai capito come funziona una banca.

Vero.

A questo punto è inevitabile dover parlare della banca centrale. Come già visto, uno dei suoi compiti è quello antifrode, ovvero combattere la falsificazione del denaro, e il perché vada combattuta lo vedremo in seguito. L’altro compito è quello di creatore primario di denaro, sia che siano banconote che note o annotazioni. Ad essa lo richiedono se S.p.A. delle banche che ricevendolo lo versano sul proprio c/c come già visto dando il via alla creazione secondaria di denaro. Esse pagano alla banca centrale un interesse su tale denaro imprestato, che rappresenta le entrate della B.C. stessa con le quali paga i dipendenti e tutte le spese. Essa fornisce il denaro come banconote, su richiesta delle banche commerciali stesse, o lo ritira da esse, quando le stesse ne abbiano in eccedenza. Succede anche che le banche commerciali abbiano presso la B.C. un deposito o c/c . La ragione di esso è che, come vedremo, la B.C. non soddisfa sempre e totalmente le richieste, pertanto accade che una banca commerciale preferisca depositare una eccedenza, per poterne disporre nuovamente in caso di bisogno immediato, piuttosto che renderlo, nel qual caso, di fronte ad una necessità dovrebbe sottostare alle limitazioni decise in quel momento dalla B.C. Un altro compito della B.C. è il controllo della liquidità. Il denaro serve a permettere gli scambi. È ovvio che la quantità di denaro circolante in un certo ambito geografico, deve essere proporzionato al numero e al valore degli scambi. Quando ci si trovasse con molto più denaro destinato ad acquistare beni e servizi, di quanto essi valgano, si avrebbe una contesa che porterebbe ad un aumento dei prezzi, e quindi, conseguentemente ad una perdita di valore del denaro stesso. Viceversa per il contrario, solo che mentre gli aumenti sono velocissimi non appena il mercato abbia la sensazione di tale eccesso di denaro, per avere una diminuzione dei prezzi, occorre che ripetutamente ci debbano esser state merci e beni invenduti. Ma questo è un po’ un altro discorso.

L’importante ora è capire che più denaro circola più è facile che i prezzi comincino a salire.

E’ evidente: si chiama inflazione.

Dato che il denaro circolante è comunque TUTTO nato da un prestito, per limitare il denaro in circolazione basta limitare o non soddisfare tutte le richieste. Questo controllo è quello che viene chiamato il guinzaglio, col quale è possibile limitare o aumentare le quantità richieste, ma non è possibile “spingere”, ovvero, soddisfatte TUTTE le richieste non è possibile immettere altra liquidità. Questa è la “trappola della liquidità” per la quale le banche centrali possono dare alle commerciali tutto il denaro che esse possono richiedere, ma se non vengono concessi prestiti alla clientela, e quindi al mercato, tale liquidità non entra in circolazione. Quindi, l’altro strumento a disposizione è il tasso di interesse, con il quale si può rendere più o meno allettante il richiedere un prestito.

Il discorso fila e mi risulta corretto… solo non si capisce perché dovremmo farci mettere un “guinzaglio” da dei banchieri privati. Meglio di così il problema del signoraggio bancario non potevi spiegarlo!

Detto così appare una cosa abbastanza semplice, controllare la liquidità, perché non ho ancora accennato alla velocità di circolazione. Con una banconota da 50 € posso permettere un acquisto in un mese, ma, con la stessa banconota posso anche fare 10 scambi da 50€ in un giorno. La differenza tra un caso e l’altro è esattamente come se nel secondo, in cui la velocità degli scambi è molto più alta, ci fossero non 1 ma 10×30 (come i giorni del mese) banconote da 50 €. E la velocità di circolazione è una cosa che solo il feeling del mercato, l’attitudine delle persone al risparmio o alla spesa, determina.

Non solo: questa è influenzata anche da inflazione (troppo denaro in circolazione), euflazione (giusta quantità di denaro in circolazione) e rarefazione monetaria (carenza in denaro in circolazione la quale, paradossalmente, potrebbe determinare una riduzione ma anche un aumento dei prezzi). Tutte variabili attualmente in mano al Sistema Bancario quindi, in ultima analisi, a Banchieri Privati.

La B.C. la può solo rilevare con degli appositi mezzi di monitoraggio, agendo poi di conseguenza con gli strumenti a sua disposizione.

Come lo fa la BC potrebbe farlo anche un’altra entità purchè lo faccia -effettivamente- negli interessi della Collettività.

Ovvero , controllo della liquidità e tassi di interesse. Il grave della situazione attuale, tra parentesi, è che i tassi sotto lo zero non possono andare, e le richieste di prestiti latitano, almeno da parte di chi potrebbe averli possedendo garanzie sufficienti.

Sotto lo zero non possono andare perchè verrebbe a cadere l’equazione DEBT>MONEY la quale è alla base del “guinzaglio” di cui parlavi prima, e quindi alla base del potere del Sistema Bancario (o “signoraggio” in senso ampio).

Due parole devo spenderle su un mezzo “eccezionale” a disposizione della B.C. ovvero il “quantitative easing”. Esso è uno strumento “a tempo” che serve per impedire distorsioni del mercato in condizioni eccezionali.

Abbiamo visto come avvengano le assegnazioni dei titoli di stato. Ormai si fanno aste per poter pagare titoli in scadenza. Dato che i titoli possono avere diverse scadenze, o si possono creare necessità improvvise ed impreviste, potrebbe esser necessaria un’asta con un’offerta abnorme, ovvero molto superiore al normale. In carenza di richiesta proporzionata, abbiamo visto come gli interessi su tali emissioni, aumenterebbero in modo anomalo, solo per il fatto di aver concentrato l’emissione in un unico momento. In tal caso la B.C. può creare del denaro, imprestarlo a se stessa, e con essa partecipare all’asta, o a quello che si chiama “assegnazione a mercato aperto”. È implicito e pubblicizzato tale fatto, come è pubblicizzato il fatto che successivamente , tali titoli, vengano poi venduti, diluiti nel tempo, sul mercato, azzerando così l’anomalia di denaro creato e SPESO.

Ecco, qui c’è un paradosso: prima spieghi perchè le Banche non possono “creare e spendere” denaro ma solo “prestarlo” altrimenti si comporterebbero come dei “falsari” ma poi -giustamente- ammetti che in determinate condizioni eccezionali questo non solo può ma deve essere fatto. Ribadisco: come la Sovranità Monetaria è oggi gestita dalla B.C. negli interessi di Banchieri Privati (fra i quali gli azionisti della Banca d’Italia che proprio “d’Italia non è…), domani potrebbe essere gestita da una nuova entità che lo faccia nel solo interesse della Collettività. Basta non escludere a priori che ciò sia possibile!

Ma ultimo punto anche se non meno importante degli altri, è il debito pubblico. Lascio a dopo le considerazioni politiche in merito, e tratto per ora solo la questione tecnica. Lo stato, come ogni entità economica, ha delle entrate e delle uscite. Se le prime superano le seconde si avrà un avanzo, al contrario un deficit, se uguali ci sarà pareggio. Le entrate sono costituite essenzialmente dalle tasse, le uscite da stipendi dei dipendenti pubblici, investimenti e tante altre spese. Se la gestione è in deficit, lo stato ha una sola possibilità per pagare gli stipendi anche gli ultimi mesi dell’anno, e cioè farsi imprestare quanto occorre per completare le spese dell’anno e quindi chiudere il bilancio eguagliando entrate+prestiti=uscite. È matematico e qualunque ragioniere capisce di cosa si parla. Perché non stampare o far stampare denaro ? semplicemente , come ho già detto, perché il denaro è un MEZZO per permettere gli scambi, non è una ricchezza, ma è un valore solo perché rappresenta dei beni reali.

Qui sono costretto a obiettare e ad invitarti a riflettere su una questione: anche se la parte da me sottolineata l’abbiamo ripetuta alla nausea sui testi di economia… prova a immaginare la differenza tra il ritrovarti in una città che non conosci con le tasche piene di una valuta non accettata (sebbene rappresenti un valore), le tasche piene di una valuta accettata e le tasche vuote… Inoltre ribadisco che siccome il Sistema Bancario genera un utile dalla propria attività di “gestione della Sovranità Monetaria per conto dello Stato” (o reddito da emissione monetaria o signoraggio in senso ristretto) non si capisce perchè questo utile, un domani, non possa andare alla collettività (dal momento che è alla collettività che la moneta appartiene) piuttosto che a delle S.p.A.

Se la ricchezza prodotta resta la stessa, ma aumenta il denaro, l’unica cosa che avviene è che il denaro varrà di meno, ovvero che occorrerà più denaro per acquistare gli stessi beni. Vedi Weimar, o Katanga, o tutti quei paesi in cui , per risolvere i problemi di bilancio si è ricorso all’aumento della massa monetaria. Il risultato è sempre e solo una diminuzione del valore del denaro.

Vero, però in caso di rarefazione monetaria non ci sono motivi per cui nuovo denaro non possa essere emesso direttamente su contro-valori reali (tipo una nuova costruzione) piuttosto che su contro-indebitamento.

Ma perché uno stato deve spendere più di quanto incassa ? Perché il governo o direttamente o indirettamente viene eletto, e dato che il popolo premia quei partiti e quegli uomini di governo che danno molto in servizi e facilitazioni e benefici, e chiedono poche tasse, allora la tendenza dei governanti è quella di chiedere sempre il meno possibile e dare il più possibile, e così si arriva ai deficit di bilancio. Deficit un anno, deficit l’anno successivo ed i deficit si sommano e creano il debito pubblico rendendo sempre più difficile ripagare il capitale, perché su quanto già imprestato cominciano a correre gli interessi, che diventano una spesa aggiuntiva, rendendo così sempre più difficile se non arduo rendere almeno parte del capitale. L’Italia ha accumulato negli ultimi 30 anni un debito di 1800 miliardi di euro, che ci costano solo di interessi tra i 70 e gli 80 miliardi all’anno. Questi sono soldi che invece di andare a finanziare welfare, scuola ecc.. vanno a ripagare coloro che hanno prestato soldi allo stato comprando i titoli del debito pubblico. E come il debito cresce, e il rischio di insolvenza cresce con esso, l’interesse richiesto per compensare tale rischio aumenta, aumentando così la spesa per interessi. Di chi è la colpa, quindi, del fatto che una parte così grande delle tasse pagate non ritorna al popolo che le paga sotto forma di servizi e facilitazioni ?

Vero: bel casino! Di chi è la colpa? Facile: del Governo quanto del Sistema Monetario e della Collettività che non si informa -e di conseguenza non capisce- questi fatti.


Vediamo però come la pensi tu:

La colpa è di quei governanti che hanno governato il paese negli anni precedenti, quelli che hanno fatto in continuazione bilanci in deficit, che hanno sperperato le risorse che successivamente figli e nipoti avrebbero dovuto ripagare. Ma qui si apre un discorso più ampio, perché i governanti non sono stati imposti da una qualche divinità cattiva o avversa, essi sono stati eletti dal popolo. Allora la colpa è del popolo! Si e no, diciamo che la colpa è dell’ignoranza del popolo che si è bevuto la favola della democrazia, del potere del popolo. Avete mai sentito un ministro del tesoro o un primo ministro chiedere al popolo se era d’accordo nel creare deficit ? no vero ? l’hanno semplicemente fatto, e nemmeno l’hanno mai evidenziato o illustrato le conseguenze, vero ? e quei pochi che mettevano in guardia contro gli effetti perversi del concedere benefici a debito, ovvero senza richiedere tasse sufficienti a finanziarli, venivano tacciati di catastrofismo, additati come “Cassandre” inutili, pedanti, e pessimiste.

Stai dicendo che un governo di Banchieri-Economisti-Privati non eletti sarebbe meglio? Almeno una possibile valita alternativa c’è e si chiama Democrazia Diretta, il problema è che essa passa per la consapevolezza della Collettività… e ce ne vorrà di tempo! Specialmente di questo passo.

La Milano da bere, la ricordate ? peccato che si beveva anche la ricchezza dei figli e dei nipoti e di chissà quante generazioni future !! Ma poi la parte della beffa più perversa, è che a beneficiare di quanto elargito creando debito sono stati essenzialmente alcuni, mentre a pagarne le conseguenze sono tutti, o almeno tutti coloro che le tasse le pagano !! Che poi le banche, come molte categorie di persone abbiano stretto accordi perversi con quei governanti, inducendoli a creare debito anziché riscuotere tasse o limitare spese, nessuno lo nega, anzi vigevano degli accordi tipo “tu mi lasci evadere e io con cosa risparmio ti finanzio il debito comprandoti BOT, CCT, ecc..” e per anni hanno funzionato dando così un elevato consenso ai partiti di governo, con partiti di opposizione muti, sordi e ciechi, o peggio complici. Nessuno si è premurato di spiegare al popolo a quale rovina stavano conducendo l’intero paese quei governanti, e ancora oggi c’è chi, indicando falsi obiettivi, cerca di confondere le menti deboli che preferiscono sentire indicare colpevoli astratti o inesistenti piuttosto che assumersi la responsabilità di punire i veri colpevoli, e continuano nell’opera di disinformazione che piano piano si è sostituita alla mancanza di informazione

Andrea Mensa
14.09.2010

Rinnovo i ringraziamenti ad Andrea Mensa per aver trovato il tempo di rendere pubblica la sua utile e ben esposta opinione nella speranza che non sia la prima(?) ed ultima volta.

Se volesse rispondere, noi di signoraggio.it siamo qui.

sabato 29 ottobre 2011

Signoraggio bancario: La più grande frode del debito pubblico e l'inizio dell' Apocalisse.





La grande frode del
debito pubblico
"Se volete rimanere schiavi dei banchieri e pagare il costo della vostra stessa schiavitù, continuate a lasciargli creare la moneta e controllare il credito della nazione." [Sir Josiah Stamp, vecchio governatore della banca d'Inghilterra] 


"Chiunque controlli l'ammontare del denaro circolante in un paese e' il padrone assoluto della sua industria e del suo commercio. E quando capisci che l'intero sistema e' facilmente controllato, in un modo o nell'altro, da una ristrettissima elite, non avrai bisogno che qualcuno ti spieghi come nascono i periodi di inflazione e deflazione". [James Garfield, 20mo Presidente Usa]



L'albero dei soldi

Emissione della moneta




Arriviamo al nodo cruciale: chi crea ed emette la moneta?
Mentre le monete di metallo sono coniate ed emesse dallo Stato, la moneta scritturale e le banconote sono create, stampate, dalle Banche Centrali Nazionali (nel nostro caso Bankitalia SpA per conto della Banca Centrale Europea o BCE, in America la Federal Reserve, in Inghilterra la Bank of England) che sono però banche private a tutti gli effetti (su Bankitalia leggetevi anche questo).


Il Signoraggio bancario e la frode del debito pubblico
(cosa significa essere schiavi)

Il signoraggio è la più colossale truffa che sia mai stata organizzata nella storia. È il mezzo usato da pochi uomini per ottenere un potere supremo: il potere di controllare, governare, intere nazioni. Eppure probabilmente non sapete niente a riguardo, perché se i media non parlano di un argomento, questo di conseguenza è come se non esistesse. Ma il signoraggio è il problema mondiale più serio che esisti, perché è il padre di ogni malessere economico e sociale.


In parole povere:


Per emettere moneta, tutti gli Stati del mondo li hanno sempre chiesti in prestito a delle Banche Centrali private, che creano questo denaro dal nulla, semplicemente stampandolo.
Il debito pubblico, lungi dall'essere dovuto alle incompetenze dei politici, è in realtà il debito che lo Stato, noi, abbiamo nei confronti di queste Banche Centrali usuraie, e ammonta a tutta la moneta emessa, più gli interessi mai emessi.

Definizione di signoraggio


Il signoraggio è il reddito percepito da chi emette moneta, pari alla differenza tra il valore facciale della moneta, detto valore nominale, e il suo costo di produzione, detto valore intrinseco.



Il 98% della moneta circolante è moneta scritturale  (vale a dire virtuale come assegni, carta di credito etc.), il restante 2% è moneta fisica, a sua volta costituita per il 98% da banconote e per il 2% da monete metalliche. Il valore intrinseco delle moneta scritturale è nullo (basta memorizzare i soldi nei computer). Per le monete metalliche il costo è di 20 cent circa a moneta, e per le banconote è sempre un valore irrisorio intorno ai 5 cent di euro (quanto costa la carta e l'inchiostro?).
Cinquecento lire
È importante sapere che dopo il 15 Agosto 1971, con l'abolizione da parte del presidente Nixon degli accordi di Bretton Woods del 1944, la moneta emessa non ha nessuna contropartita aurea. Vuol dire che non esiste più convertibilità con le riserve di metalli preziosi come l'oro (nelle nuove banconote infatti non compare più la scritta "Pagabili a vista al portatore", proprio perché non si attinge più alla riserva aurea per creare moneta, e di conseguenza non può neppure essere convertita).

Il dollaro di halloween
La moneta oramai viene creata dal nulla, semplicemente stampandola.
Con la abolizione delle riserve, la moneta non ha più un valore creditizio, ma un valore indotto, vale a dire prende forma dall'accordo e per convenzione di chi la utilizza come mezzo di scambio.
Siamo noi che diamo un valore alla moneta, tanto è vero che, come ha detto il professore di diritto Giacinto Auritise prendiamo un governatore e lo spediamo su un isola deserta a stampare moneta quella moneta non acquista un valore perché non c'è nessuno che la accetta e la utilizza.
Carta moneta neanche buona come carta igienica
Analizziamo la truffa: come avviene l'emissione del denaro della Banca Centrale

Stampaggio carta moneta come un quotidiano




L'emissione del denaro da parte della Banca Centrale, avviene solo in contropartita a Obbligazioni emesse dallo Stato al corrispettivo valore, che la nostra BC (Bankitalia) acquista indirettamente attraverso l'acquisto di titoli di stato sul mercato di questi titoli.
Semplice esempio: quando lo Stato ha bisogno di un milione di euro, emette titoli di Stato (come BOT, CCT etc..) da un milione di euro. Per chi non sapesse cosa sono questi titoli: sono come dei "pagherò" che alla scadenza (hanno una vita che può variare da 3 mesi ad alcuni anni) lo Stato ripagherà ai loro proprietari, dandogli capitale più una percentuale di interesse (a seconda del titolo).
Quando Bankitalia acquista questi titoli dal valore di un milione, crea un milione di euro dal nulla (stampa in banconote solo il 2%) e lo cede allo Stato, che a sua volta paga gli stipendi i sevizi etc...
La Banca Centrale ora proprietaria di questi titoli, può subito venderli alle banche e ai risparmiatori. In ogni caso, una volta scaduto il periodo di vita, lo Stato dovrà dare al possessore dei titoli il capitale più una percentuale di interessi.

Per semplicità ho tralasciato il tasso di sconto, cioè l'interesse sul prestito di denaro deciso dalla BCE stessa!


Ecco la colossale truffa: la Banca Centrale si appropria del reddito da signoraggio di tutta la moneta emessa (sia scritturale che le banconote). Questo è testimoniato dal fatto che ponga al passivo nel suo bilancio tutta la moneta emessa non come sarebbe corretto al valore tipografico, ma al suo valore nominale.


Si comporta come se la moneta fosse di sua proprietà all'atto dell'emissione, come se ci fosse ancora una riserva a cui attinge per creare denaro. Ma quella riserva non c'è più!


Inoltre, non c'è nessuna norma né Europea né Italiana, che dica di chi è la proprietà della moneta. Dopo l'abolizione degli accordi di Bretton Woods, la moneta perde il valore creditizio, non rappresentando più un debito per la banca. Di conseguenza, avendo un valore indotto, la proprietà della moneta appartiene alla collettività.


La Banca non può (per logica) prestare quel denaro poiché non è di sua proprietà, ma purtroppo avviene proprio così.
Facendo leva sul riflesso condizionato causato dall’abitudine secolare di dare sempre un corrispettivo per avere denaro, le banche centrali hanno emesso la moneta col corrispettivo del debito, cioè “prestandola”. In  tal modo i grandi usurai non si sono solo limitati ad espropriare i popoli dei valori monetari, ma li hanno indebitati di altrettanto, caricando, sin dall’origine, il costo del denaro del 200%.
[...]
La riserva aveva un significato quando la banconota era convertibile in oro a richiesta del portatore. È diventata ormai una ridicola sceneggiata, per mascherare la truffa dell’emissione con cui la banca centrale consegue un arricchimento parassitario pari alla differenza – duplicata dall’equivalente prestito – tra costo tipografico e valore nominale della moneta. (Giacinto Auriti)
[http://www.signoraggio.info/sovranita_monetaria_auriti.htm]



Il debito pubblico, è quindi il debito che lo Stato ha nei confronti di questi banchieri usurai, e ammonta a tutta la moneta emessa (prestatandola!) dalla Banca Centrale, più gli interessi, che la Banca non crea e non stampa.


Centinaia di migliaia di milioni di euro ogni anno vanno via, per pagare un debito che è in realtà fondato su una frode: il signoraggio bancario. La maggior parte delle tasse che paghiamo servono, secondo i politicanti amici dei banchieri, a pagare questo debito, che come abbiamo visto proprio debito per noi non è.



Signoraggio, Esempio in soldoni
(di Sandro Pascucci)
lo Stato prende in prestito una banconota da €100 euro dalla Banca Centrale e la «paga» con una «obbligazione» da €100. A fine anno dovrà «drenare» dalla popolazione quei €100 per restituirli al legittimo proprietario (che è il Bankiere Internazionale), più gli interessi, diciamo un 2,5%. La Banca Centrale ha stampato quella banconota spendendo (tutto compreso) 30 centesimi di euro (quindi era solo un pezzo di carta, una merce come un altra, come un biglietto del cinema) mentre la banconota da €100 (+2,5%), che lo Stato restituisce alla Banca Centrale, l'ha tolta a noi ed essa è frutto del nostro lavoro, delle nostre fatiche, del nostro sudore, insomma è pregna di valore e impegno umano! La Banca Centrale è una tipografia e si comporta come se fosse la padrona della banconota! Ve lo immaginate l'impresario di un teatro che si sente dire dal tipografo: «Considerato che l'ingresso al tuo spettacolo «vale» €40 allora i biglietti da me stampati te li affitto e me li paghi €41» !
Ergo:
il signoraggio su una singola banconota è di €102,5 - €0,30 = €102,2
Fate Voi i conti.. e questa è la punta dell'iceberg, sotto, celata e forse più pericolosa, c'è la riserva frazionaria. [www.signoraggio.com]


Dove sono gli enormi profitti della truffa del signoraggio?
Essi sono, [alla Megan] tutt'intorno a te. Il signoraggio è nelle banconote che usi, tutte di proprietà BCE - come chiaramente scritto sopra!! - è nelle tasse che paghi, nei servizi che non hai, nei serbatoi vuoti delle auto della Polizia, nelle stampanti dei tribunali ferme per mancanza di carta, nelle mani vuote dei barboni per strada, nelle lacrime delle vedove e degli orfani di chi si è ammazzato per insolvenza... il signoraggio è nei conti correnti segreti delle Cayman, nel mutuo che stai pagando, nell'aria inquinata che respiri - aria inquinata dalla combustione del petrolio, noto veicolo di riciclaggio dei dollari-carta-straccia, è nei magazzini-pieni-di-invenduto per l'anemia finanziaria di cui la Società tutta soffre, Società che pur li ha costruiti, quei magazzini, e poi li ha riempiti col lavoro dei suoi cittadini... il signoraggio è celato dalla partita doppia, che bilancia una banconota da 30 centesimi con un Titolo di Stato - che rappresenta il nostro futuro lavoro. Il Grasso Bankiere paga con 30 centesimi un'ora del tuo tempo, della tua vita... e tu mi vieni a chiedere dov'è il signoraggio? ma per favoreee...
[Sandro Pascucci www.signoraggio.com]



Ma il signoraggio non ha solo la funzione di arricchire questi banchieri internazionali, è anche un metodo e un mezzo di controllo della massa, con la schiavitù che ne deriva.


La soluzione è semplice: bisogna prendere coscienza che la proprietà della moneta appartiene al popolo, a noi, e non può quindi esserci prestata dalle Banche. Dobbiamo ottenere la nostra sovranità monetaria, e non affidarla a delle banche usuraie.


Il signoraggio derivante l'emissione della moneta deve essere nostro, come dovrebbe essere nostro il denaro che abbiamo fra le mani. Il signoraggio andrebbe accreditato ad ognuno come reddito da cittadinanza.


Attualmente i politici e i media sono sotto il controllo di questi banchieri usurai, e non hanno nessuna intenzione di far trapelare una verità tanto sconvolgente. Alcuni grandi politici si opposero a questo sistema di indebitamento, stampando denaro di Stato, e non preso in prestito alle Banche Centrali. È il caso del presidente degli Stati Uniti Lincoln e del presidente Kennedy. Furono entrambi assassinati.
Un milione di dollari

Un nuovo 92 sta per esplodere. Marra da Selvaggia Lucarelli, 19/10/2011, circa il signoraggio bancario




100 lire ridenti di valore

Un nuovo 92 sta per esplodere, ma planetario e ben più grave, a partire dall'arresto quantomeno di coloro che hanno commesso consapevolmente il crimine del signoraggio, tra i quali - salvo assoluzione per incapacità di intendere e di volere - governatori delle banche centrali, capi di governo, ministri, responsabili delle banche commerciali, alti dirigenti sindacali, giornalisti, 'economisti' di regime eccetera. 

Signoraggio primario che consiste nel fatto che la Banca d'Italia, la BCE, la FED, e le altre banche centrali sono incredibilmente private e stampano i soldi al costo della carta e dell'inchiostro per poi venderli, al valore facciale, agli Stati, che glieli pagano con i buoni del tesoro, creando così, attraverso questa immensa truffa, il debito pubblico, per eliminare il quale è sufficiente nazionalizzare le banche centrali; mentre, per eliminare l'ancor più grave signoraggio secondario, occorre pareggiare i tassi passivi a quelli attivi, in modo che gli interessi vadano ai proprietari dei soldi (e allo Stato per i prestiti frutto del moltiplicatore monetario), sicché alle banche vada solo la remunerazione del servizio.
Signoraggio dal quale dipendono anche le tasse, che sono illegittime e vanno eliminate, perché servono solo a rastrellare denaro inverato per comprare dalle banche centrali il denaro da inverare. 
Un indignato
"Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri". [Joseph Pulitzer] 

mercoledì 26 ottobre 2011

CATASTROFE UMANITARIA IN SOMALIA, ETIOPIA E KENYA


SOS Villaggi dei Bambini Onlus Scarica il materiale informativo

Il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci

Nel cosiddetto “corno d’Africa” la situazione non è più sostenibile. Nessuno ne parlava, fino ai recenti appelli.
Perché questa negligenza da parte dei media internazionali?
Forse siamo arrivati al punto in cui la morte di milioni di persone, soprattutto bambini, è diventata una triste abitudine, che non fa più notizia. Eppure siamo ancora in tanti a lavorare ogni giorno con impegno, per salvare vite in Somalia, Kenya e Etiopia.

La nostra associazione è attiva da oltre 40 anni nelle aree colpite dalla tremenda carestia. La situazione in Somalia sta precipitando. Sempre più famiglie stanno scappando a Mogadiscio e nelle aree circostanti, per trovare cibo e acqua.
L’UNHCR parla di 4.800 persone accolte a luglio nel campo rifugiati di Dadaab nella parte orientale del Kenya. Circa 1.000 persone sono accolte ogni giorno al campo di Doolow Ado, in Etiopia. Nel mese di giugno più di 54.000 persone sono fuggite in Etiopia e Kenia.

Due fratellini che aspettano la tua adozione a distanza


COSA FACCIAMO E COSA PUOI FARE

Le sedi di SOS Villaggi dei Bambini in Somalia, Etiopia e Kenya, hanno dei programmi di emergenza a Gode, Marsabit, Mogadiscio e Baidoa. Il nostro impegno è assistere la popolazione nei suoi bisogni immediati, con distribuzione di cibo, acqua e cure mediche.
Sarà necessario ampliare i programmi di sostegno a lungo termine, per accogliere nei Villaggi SOS tutti quei bambini rimasti senza genitori. Con l’adozione a distanza, puoi sostenere uno di questi piccoli.


COMPILA IL MODULO, PER ADOTTARE A DISTANZA UN BAMBINO DELLA SOMALIA, ETIOPIA O KENYA

Riceverai i documenti, la foto del bambino e l'indirizzo per scrivergli. Con 28€ al mese puoi sostenerlo a distanza.
Puoi anche incontrarlo di persona nel Villaggio SOS in cui cresce grazie al tuo
sostegno. 

http://www.sositalia.it/landing/cornoafrica/index.htm?jwppid=4w-ppn















































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