martedì 29 maggio 2012

Terremoto Italia, ma in Emilia gli edifici non erano stati tutti messi in sicurezza?



terremoto in italia manca una legge antisismica

Il nostro Paese è finito nelle ultime settimane nella morsa della paura e del terrore per le forti scosse del terremoto che hanno causato morti, feriti, distruzioni di case, edifici e aziende. Dopo il terremoto del 20 maggio scorso in Emilia Romagna, la terra è tornata a tremare stamattina alle ore 9 e alle 10,24 con epicentro tra Carpi, Medolla e Mirandola nel modenese. Al momento i morti sono almeno 10. Sono diversi i feriti e la paura per nuove scosse è davvero tanta per una popolazione che era stata già duramente martoriata nove giorni fa. Questi terremoti fanno davvero riflettere e spingono tutti quanti alla riflessione, in particolar modo la classe politica italiana.
Il terremoto di oggi nel Nord Italia spinge ad analizzare la questione sotto diversi punti di vista. Come mai in Italia, a differenza di altri Paesi occidentali e ricchi, i terremoti hanno ancora effetti così devastanti? Perché nel nostro Paese si cerca di ricorrere ai ripari, spesso e volentieri anche in modo sbagliato, solo dopo che si sono verificate le tragedie?
Le leggi antisismiche in Italia hanno sempre fatto acqua da tutte le parti anche perché le pressioni delle lobby dei costruttori e degli ingegneri, che hanno sempre chiesto più tempo per adeguarsi alle novità per paura dell’aumento dei costi, hanno fatto sempre centro sia su esecutivi di centrodestra che di centrosinistra. Le regole più stringenti introdotte negli ultimi anni per garantire la durata e la resistenza degli edifici ai terremoti e alle altre catastrofi naturali spesso e volentieri non vengono applicate poiché si preferisce andare avanti con proroghe annuali piuttosto di salvaguardare un bene prezioso e inestimabile: la vita delle persone.
In Giappone, come anche in altri Paesi ricchi, si verificano spesso e volentieri terremoti di gravi intensità che non causano danni alle persone e neanche alle abitazioni poiché le leggiantisismiche sono rigide e soprattutto vengono applicate da tutti senza ricorrere allo stratagemma delle proroghe per andare incontro agli interessi dei costruttori e degli ingegneri. In Italia invece le persone perdono la vita anche sul luogo di lavoro per il crollo dei capannoni, come è successo in Emilia Romagna con il terremoto del 20 maggio scorso.
Ma queste ultime scosse di terremoto di oggi in Emilia Romagna devono indurre a far riflettere tutti non solo sotto il profilo geofisico (e cioè perché la Terra continua a tremare?) ma anche dal punto di vista delle responsabilità istituzionali e politiche dato che dopo la prima scossa del 20 maggio scorso gli edifici dovevano di regola essere stati messi in sicurezza. Invece? Non si è fatto il necessario o il minimo indispensabile visto che le persone morte stamattina sono di più di nove giorni fa e i danni a case e aziende sono molto ingenti. I politici parlano tanto e spesso di prevenzione, ma alla fine si fa poco o nulla a discapito dei cittadini, che pagano imposte e tassesalatissime per mantenere la vecchia politica e per non avere in cambio neanche servizi adeguati.
Una situazione intollerabile e inaccettabile per un Paese occidentale e avanzato come l’Italia. Come vergognoso è stato il decreto legge n.59/2012 in materia di riordino della protezione civile, che è stato pubblicato qualche settimana fa sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e che consente allo Stato di lavarsi le mani e non pagare i danni alle vittime dei terremoti e di altre catastrofi naturali.

Nessun commento:

Posta un commento