lunedì 3 ottobre 2011

I Cavalieri del Tau


I Cavalieri del Tau



Il Sigillo dei Cavalieri del Tau
La Via Francigena, o Romea, era una delle più importanti strade del Medioevo, che ricalcando in parte le antiche vie consolari dell'Impero Romano, conduceva le genti verso una delle più importanti mete di pellegrinaggio più frequentate in Europa, insieme con il Santuario di San Giacomo di Compostella: la Basilica di San Pietro, a Roma. Da qui, essa proseguiva poi verso il Sud Italia fino a raggiungere i grandi porti della Puglia, da dove ci si imbarcava per raggiungere il luogo più santo di tutta la Cristianità: Gerusalemme. Ogni giorno le torme di pellegrini che affrontavano il duro viaggio erano esposte al pericolo dei briganti, ma anche alla fame. al freddo ed alle malattie. Per questo, soprattutto nel periodo compreso tra il X ed il XIV secolo, fiorì un gran numero di ordini di natura sia religiosa, sia laica, dediti alla salvaguardia del pellegrino. I Cavalieri Templari furono tra i più noti di questi ordini, e la loro duplice natura di monaci e di guerrieri li rendeva adatti sia per la protezione, sia per l'assistenza, ma anche gli Ospitalieri di San Giovanni avevano numerose mansioni sparse lungo tutto il tragitto per la cura dei malati.

All'inizio dell'XI sec. dal piccolo paese di Altopascio, vicino Lucca, venne fondato l'Ordine Ospitaliero dei Cavalieri del Tau, così denominato per l'adozione come emblema rappresentativo del segno del Tau, già adottato sia dall'Ordine Antoniano, sia da quello Francescano, ma anche dagli stessi Templari. Il Tau dei Cavalieri di Altopascio, che possiamo vedere raffigurato, ad esempio, sulla torre campanaria adiacente alla chiesa di San Jacopo, loro sede principale, presenta la caratteristica di avere l'estremità verticale a punta, che richiamerebbe secondo alcuni il chiodo della Passione di Cristo, secondo altri il bastone del pellegrino. Spesso, poi, soprattutto nei sigilli come quello raffigurato in alto, sotto il titolo, il Tau compare affiancato alle conchiglie che i pellegrini si procuravano lungo il Cammino di Santiago, anch'esse simboli fondamentali del pellegrinaggio.

Ad oggi non è noto con esattezza l'anno di fondazione dell'ordine, in quanto manca il documento fondamentale che ne sancisce l'istituzione; la prima attestazione ci perviene da un atto di donazione risalente al 2 agosto 1084, in cui si fa riferimento ad un ospizio ubicato «in loco et finibus ubi dicitur Teupascio». Se non come ordine, la struttura ospitaliera doveva però già essere nota nel 1080 o negli anni immediatamente successivi, se il papa Anastasio IV, in una bolla datata 1154, fa riferimento ad alcune decime concesse all'ospedale di Altopascio dal vescovo Anselmo, che sappiamo aver retto la diocesi di Lucca dal 1073 al 1081. Nulla si sa neanche sugli artefici della fondazione, che la tradizione attribuisce ad un gruppo di dodici cavalieri lucchesi: il numero dodici, però, è da intendersi come riferito simbolicamente agli Apostoli di Gesù e veniva adotatto spesso nella fondazione di chiese, ospedali ed ospizi per pellegrini. L'ospedale di Altopascio era dedicato a San Jacopo, il pellegrino per eccellenza, che fu protettore del'ordine, presto affiancato da Sant'Eligio e San Cristoforo, altre figure religiose legate ai pellegrini.

I Cavalieri del Tau osservavano la stessa Regola dei Cavalieri Gerosolimitani, che fu loro concessa ufficialmente il 5 aprile 1239 da papa Gregorio IX. Composta da 96 articoli, essa conferiva al gruppo lo status di Ordine Religioso, il che in definitiva significava l’indipendenza dagli stessi Gerosolimitani e da qualunque altro ordine. La Regola disciplinava ogni aspetto della vita dell’ordine, dalla gestione delle mansioni, alle modalità di cura e di accoglienza dei pellegrini, e forniva precise indicazioni sulla struttura organizzativa. I componenti erano suddivisi in frati laici, frati sacerdoti, diaconi, suddiaconi, chierici e frati cavalieri; inoltre fu uno dei primi ordini ad ammettere tra le sue file anche le donne, purché, ovviamente, vivessero separatamente dai frati. La loro divisa “ufficiale” era costituita da una tonaca ed un mantello di colore scuro, sui quali era cucita una croce taumata di colore bianco. I Cavalieri erano altresì autorizzati ad indossare la spada, per adempiere al compito di protezione dei pellegrini. Il Gran Maestro generale restava in carica a vita; egli veniva eletto da una commissione di dodici frati, a loro volta scelti da un comitato di tre membri distinti: il priore della chiesa, un frate cavaliere ed uno non cavaliere.

L’assistenza ai pellegrini e l’attività ospitaliera erano anch’esse fortemente regolarizzate; cure e accoglienza venivano fornite in base al censo ed alla gravità o urgenza delle necessità. A tale scopo, ogni mansione disponeva di quattro medici e di due chirurghi laici (ai religiosi, infatti, non era permesso praticare la chirurgia); essi venivano accuratamente selezionati ed erano in grado di affrontare le malattie più comuni all’epoca, come il tifo, il vaiolo ed il colera, nonché saper affrontare tutte le emergenze che potevano capitare ai viandanti, come ferite, piaghe e fratture.

L’ordine si affermò abbastanza velocemente, ottenendo in breve tempo sempre più donazioni e privilegi. Tra l’XI e il XII secolo l’Ordine possedeva già moltissime proprietà in tutta Italia, nelle zone attraversate dalla Via Francigena, ma soprattutto nella Toscana, nelle zone tra Lucca, Prato, Pistoia, Pisa e Volterra. Ben presto, però, la loro fama valicò i confini italiani: nel 1180, una Magione dell’Ordine si stabilì a Parigi, a ridosso delle mura cittadine (oggi, rue Saint-Jacques): la chiesa che ne rimane è visibile ancora oggi, e si chiama Chiesa di St. Jacques de Haut-Pas. L’Ordine ebbe filiali anche in Spagna (ad Astorga, Pamplona e Tortosa), in Germania ed in Inghilterra.

Nel XIII sec. l’Ordine dei Cavalieri del Tau aveva raggiunto l’apice del suo splendore e della sua ricchezza, dopodiché, a partire dal secolo successivo, cominciò la fase di lenta ma inesorabile decadenza. Una parte di responsabilità lo ebbe sicuramente la perdita di valenza della Via Francigena, soprattutto in concomitanza dello spostamento della sede papale ad Avignone, che provocò una riduzione dei traffici verso Roma. Il colpo decisivo, però, si ebbe a causa delle guerre intestine che scoppiarono in Toscana tra Pisa, Lucca e Firenze, che videro Altopascio, sede principale dell’Ordine, centro del teatro degli scontri. Quando, nel 1339, Firenze conquistò definitivamente il territorio altopascese, con la perdita d’importanza della Via Francigena, l’Ordine perse progressivamente la sua importanza, fino alla soppressione definitiva nel 1587, per opera di papa Sisto V. I suoi beni vennero ceduti alla Milizia di Santo Stefano che nel frattempo era stata creata nel Granducato di Toscana. 

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